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MICROPEDAGOGIA La fenomenologia formativa BIOGRAFICI MONOGRAFICI TRASFORMATIVI ECO SISTEMICI
Micropedagogico è uno spazio-tempo determinato, entro cui si realizza un intervento formativo, luogo in cui gli individui realizzano esperienze di apprendimento, che ne modificano le caratteristiche iniziali. La micropedagogia è pedagogia di ciò che è direttamente osservabile e frazionabile, i cui obiettivi sono: cercare l’invisibile, ingrandire il frammento, entrare in contatto con l’osservato, scoprire i nessi tra le parti del particolare, per accrescere la conoscenza di una fenomenologia formativa che si svolge per ingrandimenti e focalizzazioni. La micropedagogia si serve di ingrandimenti empirici, quali organizzatori mentali, relazionali, per scoprire il cambiamento rispetto alle res e al contesto, e attribuzionali, per scoprire le diverse modalità con cui ciascuno, formatore e formando, si attribuisce significato nel corso della relazione formativa. Questi ingrandimenti ci permettono di individuare i cambiamenti rispetto a:
– il significato che il processo formativo assume;
– le variazioni delle rappresentazioni che i formandi e i formatori si assegnano.
Il cambiamento è il motivo conduttore della formazione, pertanto esistono concezioni di formazione quali:
– successione di esperienze, dove il cambiamento avviene casualmente nel corso della vita;
– evento speciale, dove il cambiamento avviene intenzionalmente perché provocato e cercato.
Gli ingrandimenti forniscono le miniature, rappresentazioni uniche di situazioni studiate. Le miniature esperienziali, dove l’educazione è lo svolgimento dentro e mediante l’esperienza, come narrazioni di quanto è accaduto nel corso dell’evento di formazione.
Le miniature cliniche in cui i soggetti raccontano introspettivamente le proprie esperienze.
Le miniature ecosistemiche, il cui scopo è la scoperta dei processi ambientali di vita che determinano il comportamento degli individui.
La micropedagogia è l’intersezione di specifici paradigmi che focalizzano l’esperienza di formazione:
· PRAGMATISMO, accento posto sulle esperienze sociali del soggetto,
· STORICISMO, scoprire il modo di pensare del soggetto, ma l’obiettività è utopia perché il soggetto è vincolato a una biografia;
· PARADIGMA FENOMENOLOGICO, studia i nessi tra oggetto e soggetto e le connessioni tra le parti del mondo e tra queste e il soggetto;
· PARADIGMA CLINICO, necessità di interagire con il paziente durante il colloquio;
· PARADIGMA ETNOMETODOLOGICO, l’oggetto della ricerca empirica è la vita relazionale di tutti i soggetti, il cui scopo è risalire a come gli individui costruiscono e inventano la realtà;
· PARADIGMA SISTEMICO-RELAZIONALE, il sistema è un tutto non riducibile a parti, e in esso le interferenze causano cambiamenti che il ricercatore indaga;
· PARADIGMA COSTRUTTIVISTA, sottolinea il ruolo del soggetto nella formazione di sé, perché l’organizzazione dei processi conoscitivi e di apprendimento è soggettiva.
Approccio Complesso
Il fine di questo metodo è circoscrivere il luogo di osservazione, e ritagliare i fattori che più incidono in una situazione e che la connotano come formativa. Si giunge alla formulazione di indicatori utili in quella situazione micropedagogica. La pedagogia, che per farsi strumento di ricerca interagisce con i luoghi della sua indagine, prevede tre letture:
– AUTO REFERENZIALITA’: destinatario è l’intento educativo dall’oggetto al soggetto, con attenzione per il soggetto e per la sua storia nel cambiamento,
– ECO REFERENZIALITA’: si analizza il soggetto e il suo agire nello spazio e nel tempo;
– ETERO REFERENZIALITA’: si analizza il soggetto tra soggetti.
Le situazioni micropedagogiche possono essere indagate solo con la ricerca qualitativa, che ha per fine la comprensione dei fenomeni sociali, individuali e situazionali dei fatti umani, attraverso l’attenzione per il particolare. L’oggetto della ricerca qualitativa è la fenomenologia dei processi formativi, ossia, eventi che generano cambiamento. La ricerca individua le componenti del sistema, mediante ingrandimenti e analizzando i cambiamenti relazionali e attribuzionali che le azioni provocano nei soggetti. La ricerca qualitativa deve imporsi un criterio tipologico, nella classificazione di dati empirici relativi alla fenomenologia dei processi formativi.
Il ricercatore qualitativo deve coinvolgersi in processi di ricerca con empatia, si serve di stili mentali analitici e analogici e si serve di metodi diversi:
1. BIOGRAFICI: raccolta di dati biografici per ricostruire il percorso di vita dell’individuo;
2. MONOGRAFICI: studio di un caso e raccolta di elementi ad esso ricollegati;
3. TRASFORMATIVI: operano trasformazioni e innovazioni attorno ad un problema;
4. ECO SISTEMICI: studiano situazioni quotidiane nella loro complessità.
Modalità Ricognitive
. OSSERVATIVE: momento di ricerca relazionale, perché l’osservatore si pone in relazione con i soggetti:
– osservazione clinica: osservazione di pochi casi in tempi prolungati e in modo sistematico;
– osservazione naturalistica: scopre i modelli di organizzazione sociale attenendosi alla cultura del gruppo umano;
– osservazione etnometodologica: scoprire come le verità e i valori umani si siano costruiti socialmente nella mente dei soggetti;
· DISCORSIVE: possono essere ricondotte al paradigma clinico, perché esplorano le soggettività con la raccolta di informazioni mediante il colloquio;
· INTERATTIVE: stimolazioni che implicano il rapporto diretto tra soggetto e oggetto e l’azione trasformativa del soggetto sull’oggetto.
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