Chiedo il Vostro aiuto, in quanto Google ormai censura i siti come questo, preferendo dirottare il traffico verso "realtà" più remunerative e "allineate", per cui lancio questo appello a sostegno della libera informazione e della cultura non allineata: CONDIVIDETE IL PIU' POSSIBILE, grazie di cuore.
Ci siamo mai chiesti chi siamo veramente? Quali siano i Nostri veri desideri? Le Nostre vere e più autentiche aspirazioni? Ci siamo mai chiesti se agiamo e pensiamo con autenticità?
Ci siamo mai parlati sinceramente? abbiamo mai parlato sinceramente, anche a Noi stessi? Non è che, spesso, ci autocensuriamo? Nascondiamo anche a Noi stessi i Nostri desideri, le Nostre convinzioni?
Non è che troppo spesso abbiamo paura di dir-ci la verità?
Non è che le troppe sicurezze materiali che ci siamo costruiti – sì, è vero, anche con fatica, con sacrificio – siano diventate una barriera che non ci permette di aspirare a qualcos’altro, a un nuovo amore, un nuovo lavoro, una nuova amicizia? Poter dire: RICOMINCIO.
Quando tutto è troppo radicato attorno a Noi, quando la natura della materia che ci siamo eretti attorno come un muro, per autoproteggerci, è così dura da non poter essere scalfita, quando la – confortevole – prigione che ci siamo costruiti è dura ad ogni via di fuga…
dobbiamo ricominciare da noi stessi.
Se il mondo è immodificabile, dobbiamo modificare Noi stessi.
Anche se sarà un lento ergastolo, a cui ci siamo autocondannati, lo potremo vivere guardando ogni tanto un pezzo di cielo.
Se guardiamo quel pezzo di cielo, ogni tanto, ma con costanza, accadranno delle cose. I Nostri occhi cambieranno. I Nostri pensieri, lentamente, prenderanno altre, insolite forme; la libertà agognata diverrà sempre più vicina, e alla fine giungerà, quando meno ce lo aspettiamo.
Quel pezzo di cielo, alla fine, avrà modificato le Nostre persone, tanto che, il vecchio prigioniero, non esiste più, è come evaporato e, nella vecchia cella – che si era costruito ad arte, con le sue paure, le sue autocensure, le sue stupide sicurezze – ci sarà solo il sudario che testimonia che, lì, c’era stato qualcuno, qualcuno che agonizzava, ma che, ora, non c’è più: come un fantasma, è passato attraverso il muro della prigione, e ha raggiunto il suo cielo.
questa pagina contiene alcuni collegamenti esterni il cui contenuto informazioneecultura.it ha verificato solo al momento del loro inserimento; informazioneecultura.it non garantisce in alcun modo sulla qualità di tali collegamenti, qualora il loro contenuto fosse modificato in seguito.