Chiedo il Vostro aiuto, in quanto Google ormai censura i siti come questo, preferendo dirottare il traffico verso "realtà" più remunerative e "allineate", per cui lancio questo appello a sostegno della libera informazione e della cultura non allineata: CONDIVIDETE IL PIU' POSSIBILE, grazie di cuore.
Sapori colori odori sono aspetti non “digitali”, del Nostro quotidiano, e per questo – visto l’uso prevalente e sempre più invasivo del “digitale” – andrebbero riconosciuti, esercitando sempre di più i Nostri organi di senso. Se, da un lato, è bene affidarsi alla data di scadenza sulle scatole dei prodotti alimentari, dall’altro dovremmo abituarci a verificare sempre di più l’attendibilità di quella data, coi Nostri occhi, le Nostre papille gustative, il Nostro odorato.
E se, da un lato, i social network possono “aiutarci” a conoscere delle persone, dico – scherzando, ma non tanto – che non le avremo conosciute del tutto, fino a quando non avremo avvertito l’odore delle loro ascelle … scoprendo che quella persona era forse meglio lasciarla nel … virtuale …
Ho indicato un paradosso importante: se Internet ci permette di conoscere l’”Anima” di una persona, il suo corpo, dove resta? In quale parte remota, del Server? Si può parlare di amicizia, vera e propria, tra Anime? Che non si sentono, non si vedono, non si toccano, appunto perché, Anime? Non stiamo rinunciando – forse un po’ facilmente, e banalmente, investendo e sovrainvestendo il concetto di Anima (e travisandolo… riducendolo alla digitalità binaria, in verità, è qualcosa di molto più complesso) – alla corporeità, se non per viverla – magari – in “sessioni” di “pornorelazioni” di una settimana, tanto per fare una scorpacciata di “corpo” ogni tanto?
Mi sembra che la società stia vivendo delle contraddizioni laceranti, degli estremismi che non fanno bene nemmeno all’Anima. L’uso del virtuale può essere splendido, eppure, ha portato a delle concezioni della “relazione” di tipo compensatorio, dove, da un lato, c’è la ricerca della purezza (uso compensatorio) dall’altro, l’effetto opposto, la grande solitudine del “corpo”, anche – e soprattutto – nelle sue implicazioni sessuali “di una notte” e via… fast-food relazionale…
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