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“L’alpinismo” di Bernard Amy – (traduzione dal francese di Marina Antonioli Cerruti; revisione di Alessandro Gogna), è un ponderoso manuale di tecnica alpinistica. Affronta dettagliatamente, in maniera scientifica, i vari temi inerenti le salite classiche in alta quota, dalla qualità della roccia, con le appropriate misure di sicurezza per ciascun tipo di roccia, dal calcare al granito, alla neve, al ghiaccio, all’equipaggiamento, sia per le ascensioni in estate che per quelle invernali. La trattazione è altamente accademica e seria, forse la più affidabile nel mondo dell’editoria alpinistica. Le sue qualità non si esauriscono in quelle di un buon manuale, è qualcosa di più, un promemoria sempre pronto a suggerire all’alpinista soluzioni magari dimenticate, ma sempre molto utili, e in certi casi, di vitale importanza, soprattutto per quanto concerne la sicurezza (nodi, discese in corda doppia, assicurazione su neve e ghiaccio). Nulla è passato in secondo piano, perché il vero alpinismo è una passione, un esercizio e un metodo fatto di tanti, piccoli particolari da tener presente durante la salita e, soprattutto, la discesa. Una perfetta conoscenza teorica della pratica alpinistica non è qualcosa di superfluo, ma si inscrive in quel processo di iniziazione che ogni scalatore deve assumere con grande responsabilità su di sé prima di affrontare la roccia “a mani nude”. Principio etico che, in questi ultimi anni, la rincorsa alla moda dell’assalto alla parete fa spesso dimenticare, con conseguenza di gravi incidenti fra gli inesperti o gli improvvisati. Assaggiare prima di tutto un libro come questo, per mettere alla prova la propria pazienza nell’apprendimento, e passione, se si è agli inizi, potrebbe essere la cartina di tornasole per capire se si sia portati per l’alpinismo, o ci si debba piuttosto limitare a delle belle e rilassanti camminate.
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