CARMELO ZOTTI metafisica e onirismo in pittura
Parlare di Carmelo Zotti e della sua pittura non è compito facile. Si tratta, quella di Zotti, di una pittura molto colta, dai tanti riferimenti, giunta, nel corso di una lunga carriera, a una sua definizione onirico-simbolica che sembra tracciare anche una sua più netta linea personale, rispetto a quella dei suoi Maestri ispiratori, con una pittura basata su impulsi psichici, con suggestioni prese dalla cultura orientale, divenendo nel tempo metafisico e onirico. Carmelo Zotti è stato un artista di riferimento nel panorama pittorico contemporaneo. Triestino di nascita, si è formato artisticamente a Venezia sotto la guida di Bruno Saetti all’Accademia delle Belle Arti e si è imposto sia a livello nazionale che internazionale.
Il riferimento al reale, tuttavia, è sempre presente nelle pitture di Carmelo Zotti, come traccia, come filo rosso di una più vasta congerie di simboli arcaici, atto a delineare quello che, forse un po’ banalmente, definirei “realismo magico”, di matrice saviniana, metafisica, novecentesca sicuramente, e di ottima scuola.
Zotti, nel tracciare le linee di un mondo oserei dire “magico” e “metafisico”, non rinuncia a tessere le trame di quello che potrebbe essere considerato un racconto fantastico, dove la realtà, vista con occhi stupefatti, si tramuta in metafora, in sogno, appunto, secondo i meccanismi freudiani del “lavoro onirico”, che dal reale proviene, ma che ad “altro” sembra condurci, forse per “preservarci”.
CARMELO ZOTTI metafisica e onirismo in pittura
Museo della Permanente – Milano
10 gennaio – 4 febbraio 2007
catalogo: Skira
©, 2007
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