Gilbert Keith Chesterton i paradossi nelle indagini di Mr Pond
Interessante, in Chesterton, la scelta, per uno dei suoi celebri personaggi investigativi, del nome “Pond” che, in lingua inglese, significa “stagno”.
Mister Pond è un ometto dall’aspetto mite, abbastanza anonimo, è il ritratto dell’uomo comune. E’ l’apoteosi dell’anti-romanticismo, che Chesterton ha rappresentato, con le sue storie decisamente “prosaiche”, qualunque, attraversate da un senso comune del vivere e dell’agire umani, che anticipano gli scenari moderni di una vita passata negli uffici, in quella che sarà presto la civiltà del profitto.
Interessante la scelta di questo nome, che significa “stagno”. Lo stagno, dall’acqua immobile, è uno specchio che riflette il cielo come una moneta d’argento, i rami degli alberi, i cespugli; eppure, la sua superficie nasconde l’abisso infinito fatto di mostri. Basta una increspatura dell’acqua, dovuta al moto di un pesce o di una rana, che ci si immagina qualche grottesco “essere” innominabile abitatore di queste acque ferme.
Così, Mr. Pond, dal volto mite, liscio, inespressivo, proprio come uno stagno, a volte assumeva espressioni folli, per pochi attimi, quando pensava a una delle mostruosità umane con cui si incontrava nelle proprie indagini, e dava la misura di quanto possa esserci di dionisiaco, di mostruoso, di sublime, anche in un ometto mite, inespressivo, dall’aspetto così anonimo da chiamarsi Mr. Pond.
©, 2011
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