GUIDO CREPAX Valentina un fumetto che resiste al tempo
“Il pennino è il mio psicanalista. Mi aiuta a far uscire ciò che voglio, a volte ciò che non voglio”. In una tavola disegnata per il volume Le portrait fragmenté (1976) l’”imbarazzato” fumettista, penna e occhiali alla mano, si presenta fra le tre muse ispiratrici: sul grande schermo il volto di Lulù, mitica diva del film muto del 1928 di G. W. Pabst. Sedute al suo fianco la moglie Luisa e Valentina. “Valentina era una di casa” ricorda Caterina, figlia di Guido Crepax (Milano, 1933-2003), curatrice con Massimo Gallerani della mostra, un grande tributo affettivo alla personalità curiosa, ricca, colta dell’artista che ha disegnato e scritto oltre 5000 tavole a fumetti. Scopriamo moltissimo di Crepax. Nelle interviste filmate, dove si racconta con una semplicità disarmante e nelle testimonianze degli amici. Nelle stupende tavole originali dai pulitissimi bianchi e neri e nelle riproduzioni grafiche, le gigantografie su pannello, pareti dell’allestimento, tutti pezzi unici acquistabili previa prenotazione. Nel fitto intreccio di citazioni cinematografiche, musicali, letterarie, artistiche qui documentate. E negli oggetti reali del suo vissuto, dai ritagli di Elle e Vogue al mobilio dello studio di casa fedelmente ricostruito. Fino al passatempo preferito, gli inediti bellissimi soldatini di carta. Introduce il visitatore il raffinato erotismo in punta di stilo che “sfila” il collant alla donna che tutte invidiamo, scherzoso striptease per la gioia dell’incolpevole voyeur. Una donna reale, emancipata, trasgressiva, femminile, ancora attualissima. Valentina Rosselli, nata il 25/12/1942, residente a Milano, Via De Amicis 45, statura 1,72, capelli scuri, occhi chiari, nubile, fotografa, documenta la Carta di Identità, abita al sesto piano, in casa Crepax. Con lei viviamo la Milano degli anni ‘60, ’70 e ’80, la moda, il design. Entriamo nelle stanze della sua casa, nel suo studio fotografico e nello studio di Guido, quello vero, ne La curva di Lesmo dove Valentina è nata, nel 1965, dalla mano felice restituita al fumetto grazie alla rivista Linus, generata dal volto dolcissimo di Lulù, Louise Brooks, divina bellezza che non teme rivale parola, sublime passione mai incontrata, qui testimoniata dal famoso carteggio. Il celebre caschetto nero dal look moderno e grintoso, icona della città che muta nel tempo, veste le mise di Luisa Crepax. Il suo bambino condivide i giochi di Caterina, Antonio e Giacomo. La fiammante Giulietta Sprint