Chiedo il Vostro aiuto, in quanto Google ormai censura i siti come questo, preferendo dirottare il traffico verso "realtà" più remunerative e "allineate", per cui lancio questo appello a sostegno della libera informazione e della cultura non allineata: CONDIVIDETE IL PIU' POSSIBILE, grazie di cuore.
Entrò in attività dal 1945, quando rimasto orfano a 17 anni d'età iniziò a condurre la distilleria fondata dal padre Serafino nel 1925. Conservò nel tempo il medesimo impianto di distillazione artigianale, con un alambicco discontinuo a fuoco diretto, che consente la distillazione solo di piccole quantità di prodotto. Il ciclo di lavorazione prevedeva l'impiego come combustibile delle vinacce esauste delle annate precedenti e l'utilizzo delle ceneri residue come fertilizzanti per i vigneti. Le etichette delle bottiglie venivano disegnate a mano dallo stesso Romano, e riportavano sovente accenni poetici o particolari dediche; celebre il suo soggetto della donna selvatica. (Wikipedia)
ROMANO LEVI la grappa la pittura il territorio piemontese
ROMANO LEVI la grappa la pittura il territorio piemontese
Le Langhe… quanta aspra malinconia in quella terra adagiata su colline che corrono, come proscenio, verso le Alpi, con il Monviso a dominare austero come una piramide le lontananze, nelle giornate velate di foschia, o in quelle gelide e cristalline! Ormai molto tempo fa lessi le pagine di Cesare Pavese e Beppe Fenoglio, due forse tra i più autorevoli scrittori italiani del’900, per la vena realista e lirica al tempo, che introdusse, dopo gli anni del fascismo, il culto per una democrazia che l’Italia conquistò con dura fatica. Erano di lì, quei due forti e tristi artisti, e già me li immagino, nelle serate invernali, a bere la loro grappa dopo le molte fatiche (non solo della scrittura) che avevano segnato esistenze pure e tormentate. Proprio come pura è l’aria delle Langhe, tormentata anche da un segreto – e tutto piemontese – Sturm und Drang.
La Donna Selvaticaè la cifra in cui si riassume l’arte di Romano Levi, soprannominato da Luigi Veronelli “Il grappaiolo angelico”. “Faccio grappa”, è il concetto in cui questo artista e artigiano schivo e modesto riassume la sua passione. Passione per la vita, soprattutto, che egli trasfonde in un’arte enologica che è divenuta mito e icona di una tradizione contadina radicata nel suo territorio, eppure capace di varcare gli oceani e divenire internazionale. Così è stato grazie all’invenzione delle sue etichette artistiche, dedicate soprattutto alla Donna Selvatica, raffigurazione stilizzata e infantile di una donna, di donne che esprimono la sensualità della donna totale, la donna delle origini, quello spirito dell’Eros che, forse, è contenuto nella grappa distillata a fuoco diretto – antico procedimento – da Romano Levi. Le sue etichette, e la sua grappa, sono un’ode alla vita, all’amore e all’amicizia, alla natura e alla sua terra. Vale la pena di andare nelle Langhe a fare un giro nel Comune di Neive o – non potendo – comprare e sfogliare questo pregevole Volume.
ROMANO LEVI la grappa la pittura il territorio piemontese
questa pagina contiene alcuni collegamenti esterni il cui contenuto informazioneecultura.it ha verificato solo al momento del loro inserimento; informazioneecultura.it non garantisce in alcun modo sulla qualità di tali collegamenti, qualora il loro contenuto fosse modificato in seguito.