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Scrittore e giornalista impegnato, Corrado Alvaro (San Luca in Calabria, 1895 – 1956). Dire le cose sino in fondo, sino a pagarne le conseguenze, era la sua scelta di uomo proteso nella ricerca di un ideale umano, che andasse oltre le strette imposizioni dei tempi. Con le sue tesi, abilmente diluite in novelle senza tempo, e perciò ancora attuali, tragiche e realistiche, Alvaro ci ha dato una grande lezione di coscienza civile. L’atavica povertà del Sud, le condizioni di privazione delle sue genti, hanno ispirato gran parte della sua ampia produzione.
Eccelleva soprattutto nella novella Alvaro, forse per il pregio che, la brevità, ha di contenere più verità, più schiettezza del romanzo. Le sue storie hanno un sapore amaro. Difendeva la sua gente, Alvaro, contro i meccanismi sociali che l’avrebbero voluta schiacciare. La sua Opera è un ritratto di un Sud sofferto, tragico, stillante sangue dalle sue molte ferite aperte. Ciò che più attirava il suo interesse era l’ingiustizia sociale, il sopruso, la violenza contro gli umili. Di questi umili, ritratti con realismo e grande pietà, Alvaro ci ha regalato spaccati di vita vissuta nella miseria e nella mancanza di ogni speranza. “Un fatto di cronaca” (1955) è fra i suoi libri più celebri, più riusciti, e merita una lettura anche oggi, perché la scrittura di Corrado Alvaro sa darci occhi anche per guardare il presente.
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