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SHOP AMERICA il fascino degli stores americani

SHOP AMERICA il fascino degli stores americani
Un mondo di vetrine e ingressi di negozi e grandi magazzini, ripresi nello storico gusto di metà secolo che ha reso celebre in tutto il Mondo quegli Anni che videro la nascita del consumismo e della grande produzione americane. Insito in tale design è lo spirito ottimista di un’America che ha conquistato il mondo, ancora prima che con la supremazia economica, con l’esportazione globale delle sue icone hollywoodiane. A guardare queste illustrazioni ci sembra di rivedere note pellicole con Cary Grant o Doris Day, o, a spasso per San Francisco, Kim Novak nel celebre Vertigo di Hitchcock.

 

Doris Day

 

La grandiosità di questi allestimenti – vetrine e frontoni davvero maestosi, dove le figure umane quasi si perdono, o vengono schiacciate – denuncia una corsa forse troppo entusiastica al consumo, così come si è dimostrata nel giro di cinquant’anni, con un pianeta ormai soffocato dall’inquinamento, dalle guerre, dalla povertà endemica dei paesi arretrati. Ma l’esito di tale rincorsa, purtroppo, a quei tempi era difficile da prevedere, così come oggi ci appare nella sua globalizzata tragicità. Soffermiamoci, quindi, su quegli Anni, e godiamo anche noi, ad occhi aperti, di un sogno che è stato il sogno americano sull’onda del Secondo conflitto mondiale, e l’inizio degli anni’50.

Il Mondo usciva da una guerra che aveva visto il tramonto – si sperava definitivo – dei totalitarismi, e l’America si poneva come paladina di tutte le democrazie. In Italia stava arrivando nuova linfa vitale nelle Arti, con la divulgazione di scrittori come Hemingway e pittori espressionisti astratti che avrebbero rivoluzionato anche le arti visive. Un nuovo corso si stava inaugurando anche nella vecchia Europa, da dove si guardava all’America come a una Terra Promessa fatta di novità, candore e spirito d’intraprendenza, nella quale anche il singolo – con le sue capacità – poteva affermare i suoi diritti, e compiere un’ascesa sino ai vertici della Società, bastava che lo volesse. Spirito individuale e libertà d’azione personale identificavano la filosofia di un popolo americano che stava insegnando al mondo intero le nuove regole della libertà, e ad aspirare alla felicità terrena, attraverso il lavoro, la produzione, i soldi, quindi il capitalismo e il benessere.
Interni spogli, spaziosi, dove gli oggetti primeggiano, quasi a significare un loro totale protagonismo, così come nelle tele di Edward Hopper, pittore di quegli anni, che ha celebrato l’America dei bar al tramonto, con vetrate ampie dalle quali possiamo scorgere due uomini intenti a bere whisky. Un’America, se vogliamo, un po’ malinconica, che dando il via agli anni dorati, è prossima al suo inevitabile dorato declino.
SHOP AMERICA il fascino degli stores americani – Midcentury Storefront Design, 1938 – 1950
Taschen, 2007
©, 2007
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