Swinnerton Notturno nella Londra crepuscolare di povera gente
Parlare del “Notturno” di Swinnerton, significa sprofondare nei luoghi oscuri, umbratili, di una vecchia narrativa inglese del dopoguerra, di stampo crepuscolare, che faceva ancora i conti con un tenace retaggio vittoriano.
Notturno ci offre scorci indimenticabili, nel loro squallore serale, di una Londra povera, ai margini, fatta di piccoli, oscuri lavoratori, che abitano nei sobborghi meno eleganti della grande, affaccendata metropoli. Queste pagine ricordano il lividore plumbeo, mortifero, dei “Dublinesi” di Joyce, la disperata ricerca, fuori dalla noia, della classe operaia di un senso alla vita, che sempre più viene erosa nelle sue speranze dal mondo capitalistico. Sono bellissimi, in Notturno, i chiaroscuri che ricordano i film noir della stessa epoca, pieni di mistero, ma anche di rassicurante decoro. Tuttavia, la storia che qui si narra è tutt’altro che rassicurante, parla di due sorelle in lotta antagonistica, sofferenti e patologicamente unite in una relazione sadomasochistica. Swinnerton è uno scrittore raffinato, che ha saputo interpretare le angosce della classe media che usciva dalla guerra, in maniera poetica e inquietante.
Swinnerton – Notturno
Bompiani, 1948
© 2011
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