ECOLOGIA DELLA PSICHE
L’anti intellettualismo che stiamo vivendo in Occidente, scaturisce da una visione non integrata di Uomo e Natura. Stanno prevalendo schemi e pattern comunicativi che riportano sovente l’Uomo al Regno Naturale, in quanto lo sottraggono alla sintassi e alla simbologia di una narrazione diremmo colta. In poche parole, il linguaggio colto dà fastidio a chi lo ascolta, il quale dice che il tizio “se la tira”.
Un esempio fra i tanti: nel Gioco al Ribasso, si adottano schemi di pensiero irrealistici, a volte magici e superstiziosi, pur di vedere confermate le proprie posizioni che desiderano l’altrui Ribasso.
Il Gioco al Ribasso è un meccanismo perverso, capace di far passare dei pregi come difetti.
Fa coincidere i pregi con una intenzionale volontà persecutoria verso chi non li possiede.
Piuttosto che apprezzarli, te li imputano come una Colpa, come il frutto di un atteggiamento supponente.
La Mente andrebbe educata contro il pericolo di sviluppare tali forme di pensiero. Una maggiore Ecologia della Mente sarebbe auspicabile ai giorni Nostri.
Come poter garantire all’individuo contemporaneo la capacità di essere adulto in tutti i sensi, mentalmente e non solo anagraficamente e biologicamente, ma anche nella capacità completa e armoniosa di produrre ragionamenti coerenti e logici? Come possiamo, quali strumenti abbiamo in mano, per generare una Comunità Organica di persone mature e non così diffusamente infantili?
Forse una via ci sarebbe: distruggere tutti gli smartphone e mandare in tilt tutti i Social. Ma va da sé che si tratta di un progetto irrealistico.
Cos’altro si può fare, per riportare l’Essere Umano nella dimensione del pensiero? Del Pensare e del Progettare?
Un ingrediente che potrebbe essere utile a questo riposizionamento dell’Essere Umano, sarebbe un riscoperto amore per lo studio. Una riscoperta capacità di passare qualche momento – totalmente svincolato da telefonia cyber e presenze fisiche distraenti – sui libri.
Purtroppo Internet ci ha abituati alla compresenza simultanea di infiniti contenuti nel Nostro apparecchio magico chiamato pc o smartphone: dovremmo allora riabituarci ad essere vincolati su una, e solo una, pagina scritta, e a produrre in Noi quello stato di Concentrazione e Attenzione prolungate, uniche condizioni in grado di generare Conoscenza, ovvero, Apprendimento.
Se più persone apprendessero, ad esempio, le regole del buon parlare, e del buon scrivere, nessuno più imputerebbe alle persone colte di essere colte, come se questo loro pregio fosse invece un difetto.
Nessuno più manderebbe al Governo politici che non sono capaci di coniugare i verbi, solo perché quelli lì “parlano come Noi”, perché Noi, a quel punto, parleremmo meglio, e non ci sentiremmo rappresentati da tali figuri di dubbio valore.
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L’Infantilismo che sta vivendo l’attuale Società, è un fattore che la rende più facilmente preda di superstizioni e credenze non dimostrate.
Lucio Lombardo Radice, nei lontani Anni’60, metteva in guardia i genitori e gli insegnanti di fornire ai bambini spiegazioni immaginifiche e animistiche della Realtà, perché questo li abituava a un pensiero di tipo magico, basato su argomentazioni non dimostrate e non dimostrabili.
In un contesto come questo, problematico per il costituirsi di una Coscienza Civica e Politica, si sta consolidando la post-verità, o post-truth. Nel 2016 l’Oxford Dictionary la definiva come “circostanze in cui i fatti oggettivi sono meno influenti, nella formazione della pubblica opinione, rispetto al richiamo alle emozioni e alle convinzioni personali”. Ciò mette in pericolo anche la Democrazia, perché è in questi momenti che la Politica si sbarazza facilmente del realismo, o del dato di realtà, e delle competenze viste come Forza in seno alla Democrazia, come baluardo o contro-tendenza avversa all’instaurarsi delle Dittature.
Facilmente una semplice opinione diventa un fatto, con inevitabili fratture all’interno della Società Civile.
BIBLIOGRAFIA:
Lucio Lombardo Radice, “L’educazione della Mente” – Editori Riuniti, 1962
©, 2019