Leggere è come mettersi sulla cresta delle onde
Stili e mari diversi
Leggere è come mettersi sulla cresta delle onde, e incontrare mari sempre diversi. Ricordi le pagine corali e avventurose di Joseph Conrad, la loro ottocentesca audacia e tragicità, e poi ritrovi il novecentesco Ken Kesey, coi suoi arcobaleni ibridi di acido e alcool, spalmati in una scrittura minimale e tutt’altro che eroica, sempre di Letteratura si tratta, ma sono due mari e due onde diverse.
Poi ricordi L’uomo dei due mondi, di Raymond F. Jones, che era simile a Il popolo dell’autunno, di Ray Bradbury, con la sua onda lenta, magmatica, ancestrale come un tramonto post atomico.
Il cardinale, di Henry Morton Robinson, una scrittura garbata e abituata alle forme figurate, e poi ricordi Piero Chiara, un alchemico intenditore di umane follie di provincia… e Giovanni Testori, il semiDio delle periferie milanesi…
E poi ricordi … un mondo intero di libri… Leggere è come mettersi sulla cresta delle onde…
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Attilio
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