Le Terre Perdute di Arthur Conan Doyle
Arthur Conan Doyle è noto al pubblico soprattutto per il ciclo di Sherlock Holmes, un’epopea che è giunta sino ai giorni Nostri in maniera inossidabile. L’Opera di Doyle forse più famosa dopo il ciclo di Holmes, è però il romanzo fantascientifico Il Mondo Perduto (1912).
Doyle però non è stato il prima ad affrontare le tematiche delle Terre Perdute. Narrazioni riguardanti le meraviglie di mondi perduti, in particolare sulle forme viventi che erano sfuggite alle leggi dell’evoluzione, erano già state praticate di Jules Verne nel Viaggio al Centro della Terra (1864), anche se, diversamente da Conan Doyle, l’interesse di Verne per i segreti del sottosuolo non era biologico o evoluzionistico, ma geologico, con un’ampia trattazione dei minerali e delle rocce. Altri predecessori di Conan Doyle riguardo questo tema, sono certamente J. H. Rosny aîné, con La guerre du feu (1902), e H. G. Wells con A Story of the Stone Age (1899).
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