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La burrasca se ne va, il cielo torna a distendersi, il vento ora soffia più leggero. Sono passati quei giorni in cui la voce si faceva sempre troppo alta, il comprendersi diveniva difficile, quei giorni in cui non si era mai disposti a cedere. Se ne sono andati quei momenti, e hanno lasciato solo il rotolare di una cartaccia risucchiata lontano, in una via deserta fattosi autunno. Ora forse siamo più soli di prima, prima eravamo illusi e spreconi, ora siamo più soli e più attenti, più responsabili, più inclini a non rompere il vaso, ma a conservarlo, abbiamo più paura della Morte, forse non paura, ma più rispetto. Ci spaventa una voce troppo alta, un gesto troppo brusco, ci spaventa un bicchiere buttato a terra. Siamo diventati più forti, nella nostra fragilità. Non siamo imbattibili, o infrangibili. Semplicemente la nostra forza è la nostra cautela, il rispetto che abbiamo per la Morte. Ce ne fregavamo di Lei, ci pensavamo e ce ne fregavamo, ora, ci pensiamo di meno, la rispettiamo anche in questo, non andiamo a cercarla. Ci fa più paura di prima, perché ora l’abbiamo compresa nella sua Essenza, la conosciamo meglio, come una montagna che abbiamo scalato, sopravvivendo al pericolo, e che non vogliamo scalare una seconda volta. Ormai, l’abbiamo affrontata, sappiamo che è stata solo una piccola anteprima, che quella vera ci aspetta.
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