Dossier Sesso l’Occidente impotente e lo sfruttamento dei rifugiati
Siamo di fronte a una società occidentale sempre meno fertile, desiderosa, intraprendente, e sempre più impotente, non solo dal punto di vista sessuale. Il declino sessuale dei paesi avanzati, dove il benessere e l’iper esposizione mediatica, avrebbero fiaccato il desiderio sessuale, è segno di una senescenza bio-culturale che sta decretando la resa dell’Occidente verso civiltà giovani e vigorose di origine africana, che vengono a bussare ai nostri confini in cerca di asilo, lavoro, possibilità di esprimere il proprio bagaglio esistenziale inespresso, e che molti di noi vedono come pericolosi competitor sotto il profilo dei diritti (lavoro, case popolari, ecc…) ma la vera invidia degli occidentali, obesi e fiacchi e nutriti da tanto cibo spazzatura, è una invidia sessuale, per il vigore e la bellezza dei loro corpi, che spiazza qualsiasi benestante e pigro maschio occidentale impotente. Dagli al negro, per generica xenofobia, è un comportamento che trova spiegazione da un punto di vista unicamente di invidia sessuale. E la psicoanalisi insegna che, sentimenti primitivi di tal fatta, generano difese psichiche arcaiche, come appunto la paranoia (vedasi la xenofobia).
E’ in corso, nei paesi economicamente sviluppati, un generalizzato declino dell’attività sessuale. Risultati indicativi della tendenza sono stati trovati negli ultimi anni in Finlandia, in Giappone, negli Usa, nel Regno Unito, in Germania. Ma anche altrove.
In Giappone, secondo la Japan Family Planning Association, il 45% delle donne nel gruppo d’età tra i 16 e i 24 anni si dichiara non interessata o di disprezzare attivamente il contatto sessuale.
Il fenomeno della nuova astensione, se non è chiaro nelle cause, lo è nei contorni: si è ipotizzato che la causa sia l’arrivo dei televisori nelle camere da letto e l’invadenza degli smartphone. C’è chi dà la responsabilità all’accresciuta disponibilità della pornografia in Internet, e ai ritmi di lavoro frenetici, o al troppo consumo di carne.
I preparativi costano troppo, e questo è un fattore che ne ha decretato il declino, in quanto sono miseramente e cinicamente finiti i romanticismi, nessuno scrive più poesie all’amata, né è disposto a mettere mano al portafogli per finanziare cene e regali. Smartphone alla mano, app e chat consigliano appuntamenti a chilometro e costo zero. Tutti vogliono arrivate al sodo massimo al secondo incontro, effetto boomerang di una cultura americana che, dopo aver liberato il sesso e reso fruibile con maggiore facilità a tutti, per lo stesso consumismo che questo atteggiamento sottende, ne ha decretata la morte. L’attività sessuale, soprattutto nelle fasce d’età che ne sono più ossessionate, è costosa: sia in termini di soldi sia nel dispendio di tempo richiesto per i preparativi, il corteggiamento e l’esecuzione.
Siamo diventati una civiltà viziata, obesa, pigra e cinica, del tutto e subito, e quindi del nulla. Parallelamente al boom dell’astensione, è molto cresciuta in Occidente la spesa economica e temporale dedicata alla cura della persona, al farsi belli per qualcosa che non facciamo: il sesso: cosmesi, diete, esercizi tonificanti del corpo, tutto l’apparire, sono gli aspetti della moda che ci impegnano in un secondo lavoro per prepararci a fare ciò che poi non facciamo.
C’è chi è invece molto interessato al sesso, per i risvolti economici che offre. La criminalità organizzata.
Sesso e lavoro in cambio di una casa: i primi casi di sfruttamento dei rifugiati ucraini
Dalla Polonia al Belgio, cominciano a emergere storie non solo di solidarietà. Ci sono, sui rifugiati, le mire delle reti criminali su donne e bambini non accompagnati.
Non solo solidarietà: l’emergenza umanitaria dei rifugiati ucraini in fuga dal conflitto comincia anche a far emergere storie di sfruttamento, sessuale e lavorativo.
L’agenzia Onu dei migranti, e il Consiglio d’Europa, hanno già lanciato l’allerta grazie alla diffusione della notizia dei primi casi verificatisi di sfruttamento. “Ci sono segnalazioni di trafficanti che prendono di mira bambini senza genitori in fuga dall’Ucraina e molti di questi bambini sono attualmente dispersi, a seguito della frettolosa evacuazione degli orfanotrofi e delle famiglie affidatarie”, riferisce il Consiglio d’Europa.
Queste azioni possono derivare da singoli criminali, o da reti organizzate.
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