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Di notte i bambini piangono, di Nunzia Volpe, è il romanzo edito da Mursia, dove, alla Torre – quartiere periferico e degradato di Milano – di notte si sentono passi che salgono fino al terrazzo condominiale della Pantafica, e di notte i bambini piangono, in un romanzo che è contenitore di temi delicati, quali l’omosessualità, la fame di amore, l’accettazione, la morte, il desiderio di un possibile quanto deludente riscatto, la violenza, l’alcool, la droga. In quello che è l’edificio più alto del quartiere, si vocifera che abitino le streghe, ma gli adulti minimizzano, per loro non c’è niente di strano, si tratta solo di fantasie. Una scrittura secca, nervosa, che si fa leggere velocemente, non concedendo deroghe o possibilità di redenzione, in un mondo dove tutto è scuro, nero come le tenebre avvolgenti del Male. Greta e Franco, invece, non sono affatto tranquilli e, quando una notte Felicino, il bambino di una giovane madre tossicodipendente e di un padre alcolizzato, muore improvvisamente, entrambi decidono di verificare di persona che cosa si nasconde oltre l’ultimo piano del palazzo che domina la Torre.
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