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Piccole annotazioni esistenziali di Francesca Crippa

Piccole annotazioni esistenziali di Francesca Crippa
La vita resta negli occhi, titolo di una evanescente raccolta di prose, che Francesca Crippa (Edizioni Chance, 2022) affida al lettore e alle lettrici puntando verso di loro l’occhio azzurro della copertina, non come ammonimento, ma più che altro come dato di fatto: l’occhio, guarda, vede, annota. L’occhio di Francesca Crippa guarda vede annota proprio ciò che sta dentro tutti Noi, lettori e lettrici di questi libro che, immancabilmente, possono riconoscersi in uno dei suoi tanti fotogrammi.
Non sono racconti nel senso naturalistico del termine, piuttosto delle istantanee di vita e di memoria, delle annotazioni. La dolcezza quasi infantile delle varie voci narranti non manca di sorprenderci con evocazioni di fatti crudi, scabrosi, che magari macchiano l’innocenza infantile.
In queste brevi irruzioni della malvagità umana, si coglie il dolore e la vergogna, ma sono sentimenti che subito Francesca Crippa fa dissolvere come nebbia al sole, li fa evaporare con una prosa che si concretizza in perdono.
Non manchiamo di cogliere l’amore (l’Amore) cosmico di una creatura in bilico fra la gioia e il dolore, la vita e la morte.
L’aneddotica come genere letterario ha avuto precedenti illustri, come Luciano Zuccoli (L’Occhio del fanciullo, Treves, 1925) o Alfredo Panzini, e oggi, passato un secolo, questo genere è stato scavalcato dalla moda dei romanzi fiume, dal gusto della prolissità a volte volgare. Quindi, non possiamo che augurarci una rinascita di questo genere, e accogliere con fiducia il libro di Francesca Crippa.

 

©, 2022

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