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[ Sono bravo a dipingere e disegnare; lo credo io stesso e lo dicono anche gli altri, ma non sono sicuro che sia vero. ]
Di sicuro so soltanto due cose:
1. Di me non esiste alcun autoritratto. Non m’interessa la mia persona come “oggetto di pittura”, m’interessano piuttosto le altre persone, specie se di sesso femminile, ma più ancora le altre forme. Sono convinto che la mia persona non abbia nulla di particolare. Sono un pittore che dipinge tutti i santi giorni dalla mattina alla sera. Figure e paesaggi, ritratti un po’ meno.
2. Non valgo molto a parlare o a scrivere, tanto meno se devo esprimermi a proposito di me stesso o del mio lavoro. Alla sola idea di dover scrivere una semplice lettera l’angoscia mi attanaglia come il mal di mare. Temo proprio si debba fare a meno di un mio autoritratto artistico o letterario, ma non è una grande perdita. Chi vuole sapere di più su di me, cioè sull’artista, l’unico che vale la pena di conoscere, osservi attentamente i miei dipinti per rintracciarvi chi sono e cosa voglio.
Citato in Il Disegno del nostro secolo: prima parte, da Klimt a Wols, Volume 1 di Il Disegno Del Nostro Secolo, a cura di Jean Jacques Lebel, Gabriele Mazzotta e Ewald Rathke, Mazzotta, 1994