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DISSENSO O MARKETING?

DISSENSO O MARKETING?

C’è da chiedersi quanto il pensiero di Diego Fusaro (e di Feltri, con le sue parolacce irriverenti) sia realmente dissenziente, o non piuttosto inoffensivo, in quanto funzionale a una forma di dissenso consentito e controllato, che ha il fine ultimo di rafforzare il pensiero dominante (vedi Herbert Marcuse su trasgressione, le concessioni che il Potere elargisce al popolo per rafforzare le proprie posizioni). Esso traccia una vera e propria rottura col Sistema, o solo una innocua trasgressione consentita, un peccato domenicale concesso alle masse, una valvola di sfogo come certi riti notturni? Come I Due Minuti d’Odio resi famosi da Orwell, una pratica collettiva istituita dal Grande Fratello? Notiamo tutti, del resto, quanto Fusaro prosperi coi suoi prodotti sui canali ufficiali di un Sistema economico che lui pare criticare, come Instagram, e quindi nuotarvi come un pesce completamente assuefatto a un’acqua che, invece, dovrebbe risultargli tossica. Abbiamo il sospetto che il suo pensiero sia il figlio legittimo di una Globalizzazione dell’informazione, nel cui ambito resistono solo le tigri dagli artigli spuntati.

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