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SE TI DICHIARI FRAGILE DROGAT* PERVERS* E SOPRATTUTTO ANTIFASCISTA AVRAI SUCCESSO

SE TI DICHIARI FRAGILE DROGAT* PERVERS* E SOPRATTUTTO ANTIFASCISTA AVRAI SUCCESSO

L’informazione ufficiale, dopo il fenomeno covid, sta subendo una forte militarizzazione. Deve avere dei servi sciocchi, obbedienti, e bombardarci in continuazione, con giornalisti che hanno il compito di rimbambirci, stando a libro paga delle oligarchie. Si può a ragione parlare di una magia nera dell’informazione, di terrorismo informativo, funzionale al terrorismo politico ed economico, volto a offuscare la nostra mente. Essa non può e non deve far circolare il dissenso, perché gli intenti anti umani, malefici, delle oligarchie (che sono sempre più manifesti, e molte persone se ne stanno finalmente accorgendo) devono godere di un apparato mediatico che non solo disinformi, ma allontani sempre di più le persone le une delle altre, in modo da farle sentire sempre più sole, indifese, energeticamente svuotate. Si potrebbe anzi descrivere questo mostruoso apparato anti umano e malefico, come un vampiro che succhi in continuazione le energie spirituali della popolazione. Generando in essa svariate patologie mentali, sfiducia, mancanza di reazione e progettualità, come ben si può evincere dai testi delle canzoni dei rappers tanto in voga. Questi ultimi rappresentano una élite mediatica artistica di riferimento per molti giovani, i quali ne traggono un influsso negativo, depotenziante, svilente, funzionale alla volontà delle oligarchie di creare in vitro una popolazione asservita e non reattiva, debole. Con la musica di questi rappers, si sta pianificando la società perdente e asservita del futuro. E’ per questo motivo che le loro rappresentazioni pseudo artistiche vengono utilizzate come messaggi meta politici da parte del Potere, messaggi che attraversano le coscienze con la forza simbolica dell’arte, che sembrano provenire da entità divinizzate portatrici di una verità assoluta. Anch’essi sono a libro paga delle oligarchie, e soprattutto delle industrie farmaceutiche, essendo i principali promotori del disagio psichico portato ad esempio di quel valore metapolitico e narrativo condizionante che è la “fragilità”. Sta prevalendo tutta una narrazione della fragilità, della devianza e della disfunzionalità (vedasi il fenomeno Maneskin) una tale assurda campagna mediatica pro fragilità, che viene il sospetto che la si stia deliberatamente e univocamente alimentando, non tanto e solo indicando come sintomo di disagio, ma simbolo di un certo appeal artistico, sociale, qualcosa di cui andare molto assertivamente quasi orgogliosi, il risultato ultimo di una laboriosa ricerca interiore, la scoperta di quella parte di se stessi che, accettata, ci rende migliori, una alchimia al contrario, che dall’oro risale al piombo. Quanto in malafede sia tale narrazione, lo dimostra il fatto che la Sanità è stata quasi definitivamente smantellata, per cui ogni interesse volto alla cura è venuto meno, e con esso anche quello di cura mentale, così come l’interesse sincero/etico/umanitario per questa fragilità, che sarà lasciata invece a se stessa, non curata, anzi, ulteriormente alimentata e fomentata, cosicché l’emergere di tutta questa diffusa fragilità non assume altro che il significato di un ulteriore prodotto ideologico da sfruttare economicamente, come l’antifascismo a marchio politicamente corretto, il femminismo ignorantesco di certe stupidine/veline cantanti pop (che scambiano la pornografia con la protesta), brand-comportamenti-miti-idee-orientamenti fluidi che viaggiano sulle frequenze Social di una massificata comunità virtuale, che un tempo, solo un tempo, si poteva ancora chiamare Società Civile, e che non si può più in ragione del fatto che il Linguaggio – il cemento di ogni comunità – è stato smembrato in una neolingua di nuovo conio in cui ad ogni Valore si rimanda al suo contrario (femminismo vs mercificazione del corpo, guerra vs pace; capricci individuali vs diritti civili, Presidenti guerrafondai – Obama – vs Premi Nobel per la Pace). Ne emerge un linguaggio della menzogna, minato alla radice, corrotto all’essenza, destinato a corrompere i sentimenti di ognuno. Guarda caso, è lo stesso linguaggio usato dai giornalisti al soldo delle oligarchie, da parte delle firme di punta dei giornali principali e dei volti televisivi più seguiti, un esempio di linguaggio alienato che distrugge le basi del vivere democratico. Le nostre finte democrazie odierne, del resto, si basano anch’esse su questo linguaggio, e non sono altro che dei paraventi posti a nascondere il marciume da cui sono dirette.

Artisti, giornalisti e personaggi pubblici di spicco, sono oggi usati come grimaldelli per penetrare le coscienze della massa. Rappresentano un potere subliminale, che affianca quello politico, e che prende ordini dalle oligarchie. Influenzati dal potere oligarchico, hanno il compito, di cui non sono pienamente consapevoli, di influenzare il loro pubblico. Dal vertice della piramide di potere, rappresentato dalla élite finanziaria che governa il mondo, provengono i suggerimenti su come agire e pensare a coloro che rivestono ruoli di spicco nell’ambiente politico, giornalistico, artistico. Chi non risulti facilmente influenzabile sul piano mentale, non verrà mai interpellato per ricoprire ruoli di una certa rilevanza sia sul piano politico che artistico e giornalistico. Arte politica e informazione, un tempo separate da diverse missioni sul piano etico e spirituale, le vediamo oggi alleate, fare fronte unico. Come una cellula che si è suddivisa e moltiplicata, la politica (che prende ordini dalla oligarchia finanziaria) si è scissa in arte e informazione, ma in sostanza queste tre branche, anche se hanno nomi diversi, sono oggi la stessa cosa, dicono le stesse cose, usando solo termini leggermente diversi. Sono il megafono del Potere.

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