Gian Maria Rauzi Il volto di Trento nel corso dei secoli
Popoli Reti e Galli sono stati erroneamente considerati i fondatori di Trento, in antichità Tridentum. Tra i sostenitori di questa errata tesi figurano Plinio e Giustino. In questo libro, invece, Gian Maria Rauzi attribuisce a popoli neolitici appartenenti alla stirpe ligure e mediterranea la vera fondazione di Trento. La serie delle lunghe e pacifiche ondate migratorie verso la terra di Tridentum fu iniziata da Etruschi, Veneti, Galli Cenomani, ecc… apportatori di forme di civiltà sempre più evolute, che troveranno successivamente una sintesi sotto l’Impero Romano. Malgrado la credenza che il nome Tridentum sia derivato dal tridente di Nettuno, è invece da attribuire a questi popoli di stirpe ligure e mediterranea l’origine del nome della città di Trento, tramandato con le varianti di Tridento, Tridenton, Tridente, Tredente. Cito questi argomenti, per dare al lettore un assaggio dei molti temi trattati da Gian Maria Rauzi, in una ricostruzione della storia e dell’arte a Trento ricca di aneddoti e racconti, incastonati in un testo che ha il duplice pregio dell’acume storico e della capacità di intrattenere, come è del resto confermato dalla tradizione dei suoi editori Curcu & Genovese già ampiamente trattata in questo sito web in altre mie recensioni.
La romanizzazione della zona di Tridentum fu un processo pacifico, e continuò indisturbata anche dopo la vittoriosa guerra contro Annibale e i Cartaginesi. Tuttavia, nessuna documentazione scritta sa testimoniarci con precisione quando Tridentum venne incorporata nell’Impero Romano. Sappiamo invece con certezza che Augusto inviò a Tridentum un suo legato, al fine di avviare le opere di difesa dalle popolazioni retiche. I Reti, secondo i Romani, erano “tutte le popolazioni montanare dislocate su ambedue i versanti lungo la catena centrale delle Alpi, dal monte Adula, al San Gottardo, fin oltre la valle dell’Adige” (Gian Maria Rauzi).
Decisi a difendere le proprie terre e la propria gente, i figli di Augusto, Druso e Tiberio, intrapresero una campagna militare contro i Reti nel 15 a.C. “Sconfitte le tribù retiche degli Isarchi e dei loro vicini, i Venostes, Druso segue il corso dell’Isarco fino al Brennero, dal quale, sottomessi i Breoni, avanza verso l’Hoenus, il fiume Inn, allo scopo di aprire una via di comunicazione fra l’Italia e il Danubio, dove era già stato deciso di portare il confine della Roma imperiale” (Gian Maria Rauzi).
Sorta quindi su vestigia romane, la moderna Trento (Tridentum, per i cultori del Latino, che in questa Regione riconoscono ancora alla latinità la vera anima dell’essere Ladini), è una città in cui la Storia si è armonizzata col Progresso, e con una natura che ancora possentemente la circonda. Leggere questo libro è un po’ come passeggiare, alla sera, per le tranquille vie di Trento, e scoprire antiche chiese, lapidi latine, monumenti che hanno segnato i secoli. Vi si percepisce il lungo e tumultuoso scorrere della Storia, ma anche la pace derivante dal sapere da dove veniamo.
Gian Maria Rauzi Il volto di Trento nel corso dei secoli
saggio storico illustrato
fotografie di Gianni Zotta
Curcu & Genovese, 2007
©, 2008
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