La grigia pietra delle Orobie Un ricordo di Cosimo Zappelli
grazie al sito:
https://www.valvedello.it/index.php?option=com_content&view=article&id=58&Itemid=65
rielaborato nel testo che segue:
La pietraia si stendeva davanti ai suoi occhi, di un colore tra il verde brunito e il grigio che tirava al nero.
Frammenti di mica e di quarzo brillavano alla luce aspra del sole delle alte quote, mentre i suoi scarponi urtavano le pietre e facevano quel toc cupo, sordo, che si rifrangeva dalla gamba in tutto il corpo, schiacciato dal peso dello zaino. Cosimo Zappelli era una Guida Alpina nata sulle sponde del mar Tirreno, sotto le Apuane. Ancora non poteva saperlo, ma da lì a pochi anni, nel 1990, la sua vita sarebbe stata interrotta da una scarica di sassi, nel Gruppo del Monte Bianco, sul Pic Gamba.
Ma adesso era ancora nel pieno della sua attività esplorativa, sulle Alpi Orobie, dove da tempo stava conducendo degli esperti, ingegneri e geologi, per rilevamenti minerari volti all’individuazione di giacimenti di Uranio.
Stava parlando con uno di questi, durante una sosta. Un po’ per volta, gli raccontò alcuni pezzi della propria vita, con la modestia che da sempre lo caratterizzava.
Raccontò che non veniva da una famiglia di montanari: «Sono nato in riva al mare, nel rione della darsena di Viareggio, patria di calafati, di marinai, di capitani della vela, e ho trascorso tutta la mia prima giovinezza tra fra barche e naviganti.» Proseguì nel racconto, di quando cominciò ad andare sui monti in giovane età, perché «sentivo il bisogno, di un qualche cosa che nella vita della città non riuscivo più a ritrovare… Chi mai avrebbe pensato, che sarei diventato una guida alpina del monte Bianco?»
La passione vera per la montagna gli venne pian piano, frequentando le Apuane, la domenica, o nel tempo libero dalla sua professione d’infermiere, con un gruppo di amici viareggini. Una salita sulle Apuane, il monte Pisanino, di quasi 2000 metri, sulla parete Nord, presenta la via più breve oggi a lui intitolata. Poco più che ventenne, Cosimo si trasferì a Courmayeur come infermiere, per essere vicino alla montagna vera. Dal 1961, vi risiedeva con la moglie, la “dolcissima Wanda”, e due figli, esercitando la professione di guida alpina, guida sciatore e maestro di sci.
E’ il 1976, e Cosimo fa da Guida al personale Agip sulle Orobie valtellinesi. Luigino Henry – prima che scomparisse sull’Hannapurna III nell’ottobre 1977- fu la Guida del gruppo costituito da geologo e prospettore, quello di val Vedello e val d’Ambria, mentre il secondo, quello impegnato nell’alta valle di Caronno, era guidato da Cosimo.
Cosimo così scrive delle Orobie valtellinesi (1): “un’intera estate (1977 – Ndr) l’abbiamo passata insieme (a Luigino Henry – Ndr) su e giù per le desolate e rotte montagne Orobiche, accompagnando come guide alcuni geologi impegnati al rilevamento geo-minerario di quelle aspre zone …”.
tratto da: Dalmine (Bg) – febbraio 2009 – Pessina Camillo M. – geologo
Note:
1: COSIMO ZAPPELLI – Per un sogno di conquista. Le tragedie e i metodi di sopravvivenza in montagna – Collana “Le Montagne” – Edizioni A.G.L. – Lecco – 1984
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