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Per il dizionario Collins le due parole dell’anno 2020 sono “lockdown”, e “congiunti”.
Ci siamo abituati a queste parole, come anche a “mascherina” “pandemia” “rt”, saturimetro (il nuovo termometro che “legge” il sangue), un nuovo vocabolario quello del 2020, ma anche una nuova bandiera, non più verde bianca e rossa ma rossa gialla e arancione. Il 2020 si ricorderà come l’anno del covid 19, ovvero, della pandemia mondiale, ma anche come l’anno delle rivoluzioni sociali ed economiche. Eppure, per alcuni il covid 19 non esiste: Negazionisti, Alfieri oscuri dei “fatti alternativi”, sostengono ardite e surreali teorie complottiste, QAnon.
Siamo al consuntivo di questo lungo drammatico 2020, al periodo dell’anno in cui giunge la parola dell’anno. “Lockdown” ha vinto su tutte, secondo il dizionario Collins. Qualche anno fa era “territorio” lo è stata quest’anno anche “resilienza“, ma la parola di questo anno dovrebbe essere forse un’altra parola: “abbraccio”, quell’abbraccio fra congiunti che lo stesso lockdown ha reso impossibile.
“Abbraccio” è una parola che delinea meglio le traiettorie politiche di un anno che ha visto assurgere a grande risonanza mediatica anche la necessità di abbracciare minoranze e sconfiggere i razzismi, un anno che ha visto la forte ondata rivendicativa del femminismo, dell’ orgoglio nero, del corpo vissuto senza più vergogna.
Dad sta per quell’ansia da separazione che ha fatto mancare l’abbraccio ai congiunti e la lezione in presenza agli studenti. La distanza sociale ha colpito scuole, università, ma anche cinema, teatri. L’abbraccio del pubblico è solo via streaming, sul divano, con congiunti distanziati anch’essi fra le mura di casa, con la mascherina che impedisce i baci. Smart working: con la pandemia, l’ufficio si è trasferito in camera e in cucina. Non c’è più la pausa caffè coi colleghi, ma cinque minuti di yoga casalingo. Siamo distanziati, qualcuno dice che siamo lo stesso vicini, ma quegli abbracci, quelle parole, quel calore umano pre pandemia, ci mancano.
Da poco Trump ha perso le elezioni, c’è la seconda ondata, la disperazione di chi ha perso tutto, un autunno tumultuoso… un Natale distanziato… 2020 un anno segnato da eventi che non scorderemo… e forse inizieremo a chiamare “evento” soltanto un accadimento di una certa portata, non i ritrovi di 20 persone davanti a una bottiglia di spumante in qualche loung bar… forse torneremo a dare il giusto peso alle cose, e alle parole…
28 dicembre 2020, inizio della vaccinazione di massa per gli italiani, inizio di una nuova pagina per la Nostra Nazione e per il Mondo intero, senza più distanza, e con abbracci, coi Nostri congiunti.
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