Dolomiti SASSOLUNGO le imprese e gli alpinisti
Considerato il più piccolo fra tutti i gruppi dolomitici, il Sassolungo non è di certo una montagna minore. La storia dell’alpinismo si è svolta anche sulle sue pareti, descritte già con calore e partecipazione dai primi viaggiatori romantici. Questa affascinante montagna, si erge coi suoi 3181 m. tra la Val Gardena e la Val di Fassa.
La complessità che contraddistingue la sua conformazione, ha reso il Sassolungo un luogo ancora alpinisticamente non del tutto risolto, sino agli ultimi decenni del secolo scorso. Sulle sue pareti, si sono avvicendati grandi alpinisti, fra i quali Emilio Comici, Gino Soldà, Ludwig Norman Neruda, Paul Preuss, ma l’elenco non finisce qui.
La conquista di questa cima risale alle imprese di Paul Grohmann, che, con l’aiuto di geologi e topografi allora celebri (Mojsisovics, Franz Keil, Joseph Trinker), compì le sue imprese più celebri nel 1869. Di Grohmann resta ancora di larga fama la via Normale, a lui nominata. Di questo grande alpinista, si tramanda ancora oggi l’appellativo di “Cristoforo Colombo delle Dolomiti”, per la sua intensa attività di esplorazione e conquista di queste montagne. Il presente Volume è molto ben documentato, e dedica un’intera sezione alla storia delle prime conquiste alpinistiche avvenute in questo gruppo montuoso. Si citano nomi come Innerkofler, Luigi Bernard, Robert Hans Schmitt e Johann Santner (questi ultimi legati alla prima conquista, l’8 agosto 1890, delle Cinque Dita). Il 20 agosto 1895, è la data legata alla salita di Oskar Schuster (1873 – 1917), sulla parete Nord Ovest, insieme a Friedrich Meurer; il tracciato è friabile, sporco e pieno di detriti. L’unica via d’uscita è la celebre fessura che conserva ancora il nome del suo primo salitore.
Un intero capitolo del Volume è dedicato alla guida fassana Luigi Rizzi, che ancora ricordiamo quando saliamo il suo camino sulla Torre Innerkofler.