Sito fondato nel 2001 da Andrea Di Cesare – già ideabiografica.com
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Un omaggio a Pepe, in perfetto stile Nouvelle Vague, da parte del mio amico Gian Piero:
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quadri di Andrea Di Cesare
HEIMAT (Leggi il racconto)
Una confessione, una sorta di manifesto, la sintesi di un cammino
Sintetica nota biografica:
Andrea Di Cesare nasce nel 1967 a Milano, dove tuttora vive e lavora con indefesso amore per la cultura, l’arte e la letteratura. Giornalista pubblicista, è autore di alcuni romanzi di prossima pubblicazione, e saggi, tra cui “Vite da Ring”, in cui descrive dall’esterno il settario mondo del pugilato e brillanti commedie.
Trascorre i suoi anni giovanili tra lo studio intenso – ma ostico – di materie tecniche e la passione – profonda – per le scalate di grandi pareti alpine lombarde e svizzere, in quella remota parte delle Alpi Centrali che va sotto il nome di Masino-Bregaglia-Disgrazia (suo primo di cordata fu “l’indimenticabile amico e Maestro Dante Porta”).
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Folgorato in età giovanile dalla lettura dell’opera omnia di Giovanni Comisso, è spinto a trascorrere gran parte del suo tempo a Venezia, città in cui vive il suo primo amore romantico, e dove porta avanti con successo i suoi studi universitari. Grazie agli insegnamenti della compagna dell’epoca, inizia ad affinare la sua percezione dell’architettura e della pittura, gettando i germi di quella che sarà una grande passione futura per le arti figurative.
Sospinto da un impensato slancio di coraggio, contatta il poeta e biografo Nico Naldini, autore del Volume “Vita di Giovanni Comisso”, ed instaura con lui un sincero rapporto di amicizia. E’ lo stesso Naldini ad incoraggiarlo sulla via della scrittura, assegnandogli dei piccoli incarichi per alcune ricerche bibliografiche, utili ai suoi successivi Volumi “De Pisis” e “Pasolini – Lettere”, entrambi editi da Einaudi.
E’ con grande incredulità che Andrea Di Cesare scorge un giorno il proprio nome sia nella pagina dei ringraziamenti di entrambi i Volumi, sia in una dedica particolare – scritta di pugno dal Naldini – sul Volume di poesie “La curva di San Floreano”, in cui l’autore lo ringrazia a mezzo di un inciso: “Ad Andrea Di Cesare, mio primo collaboratore di ricerche depisisiane”.
La curva di San Floreano rappresenta un toponimo “caro” alla famiglia Di Cesare, e Andrea sente di portarsi dentro, con dolore e struggimento, la luce di quei cieli già cari a Giambattista Tiepolo, a Casanova, a Comisso e a Pasolini.
Figlio d’Arte, Andrea decide intanto di seguire le orme della madre Vittoria Bianchini, e inizia il suo percorso professionale di Riabilitatore Psichiatrico, per cui si laurea con successo, costruendo un personale bagaglio di conoscenze dell’animo umano che lo porterà ad interpretare con abilità anche i più piccoli segni di disagio della persona. Ambito durissimo e scomodo questo, le cui logiche stereotipate e alienanti, figlie della nuova aziendalizzazione sanitaria italiana, lo indurranno a ridurre l’entusiasmo per questa professione. Ci tiene però a ricordare, di quegli anni, gli insegnamenti del Prof. Claudio Mencacci, e della Prof. Manuela Peserico, poiché di grande profondità e che, oltre alla precisione dell’aspetto clinico – fondamentale per comprendere la psiche e la cura – infondevano consapevolezza etica e civile in una professione soggetta a facili distorsioni e derive deontologiche.
Collabora come cronista bordo-ring con la rivista pugilistica “Boxe Ring”, scrivendo un certo numero di articoli riguardanti incontri fra pugili dilettanti della Lombardia. Nel 2007 esce, per le Edizioni Libreria Croce, il suo Volume “Vite da Ring” che è resistito, sugli scaffali delle librerie, per almeno 8 anni consecutivi.
Grazie alla presentazione di Nico Naldini e alla conoscenza dei testi di Giovanni Comisso, conosce due importanti giornalisti del Corriere della Sera, Leo Vergani e Giuliano Gramigna. Da entrambi riceve sia incoraggiamenti che critiche, proprio quelle di cui un giovane scrittore ha estremo bisogno. La morte prematura di Leo Vergani fa sì che nasca un vero rapporto di amicizia solo con Giuliano Gramigna (scomparso a sua volta nel 2006), momento, per Andrea, di vera crescita e profonda maturazione.
Il 26 luglio 2010 – giorno del suo ottantesimo compleanno – scompare il Maestro e amico Gian Luigi Falabrino, che negli ultimi due anni e mezzo di vita aveva contribuito all’ulteriore crescita di Andrea con insegnamenti mai imposti dall’alto, ma “proposti” con la semplicità delle persone che sanno mettersi al livello di tutti e che hanno a cuore soprattutto l’etica e la giustizia. (vari links su Gian Luigi Falabrino).
Punto di svolta è il presente sito web, che nasce nel 2001 allo scopo di promulgare l’attività di Andrea Di Cesare come Biografo su Commissione. Da fucina di resoconti personali il sito evolve verso una nuova e più ispirata direzione, diventando prima un portale di informazione alternativa, libera e non soggetta a vincoli politici ed editoriali, che si auto-sostenta, e poi una vera e propria Rivista telematica, registrata nel 2007 presso il Tribunale di Milano.
In esso vivono recensioni di libri poco conosciuti e di famosi tomi letterari, valutazioni di film di nicchia o di grandi capolavori della cinematografia, profonde tesi sull’animo umano e dissertazioni di psicologia e psichiatria, oltre ad un’aggiornata esposizione dell’attualità e degli avvenimenti contemporanei. Tutti filtrati sotto la lente critica di Di Cesare.
Nel 2011 l’ennesima trasformazione, in sito dinamico. Php.
A cura di Silvia Petrone
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VITE DA RING
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METROPOLI
Metropoli
Dal cuore d’acciaio
Metropoli
Dal sesso sbandato
Metropoli
Dal volto deforme
Metropoli
Dal corpo che palpita
Metropoli
Così bella
Così ferita
Così amata.
© Andrea Di Cesare, 2012
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NAPOLI – Agosto 2012:
Napoli accoglie fra vecchi muri tinteggiati e scrostati, una antica, lontana, patina di anime, che sono transitate, qui, che sa di sudore, di sofferenza, di attesa, di qualcosa, qualcosa, che questa città, tiene nascosto, ai più. Forse, sottoterra, forse, dentro il tufo, dentro, le mura, nelle intercapedini, delle persone, sconosciute, anche a sé, medesime. Se qui, il velo di Mâyâ, dovesse cadere, sarebbe una, tragedia. Se la finzione, scenografica, dovesse cedere il posto, alla realtà, esploderebbe, irreparabilmente, tutto. Se l’isteria, si convertisse, in guarigione, sarebbe, l’ecatombe. La malattia, ha da sempre protetto, tramite la rappresentazione, questa città, da se stessa. Finora, il velo di Mâyâ, ha retto. Cammino, fra vicoli, ampi viali imperiali, fra edifici, che sembrano, vuote, case, fatte di, cartone. Presepi, dove fantocci, natalizi, mettono in scena, il dolore. Forme-di-esistenza-mancata. Ma il dolore, è nascosto, sotto le pieghe, di una rappresentazione, isterica, che lo deforma, in allegria, in musica, in finta, solarità. Napoli, è una città apollinea, tanto apollinea, da celare, nella sua più profonda fibra interna, la cieca distruttività di Dioniso. Fra sculture greche, mi aggiro nel museo archeologico, e trovo quell’ermafrodita,
per nulla sereno, per nulla classico, già corrotto, dal Male. Dioniso, qui a Napoli, è un’ombra, appena percepibile, un velo, di condensa, sui muri, un riflesso, che vedi, e subito svanisce, ma, presente, insediato, nelle pieghe profonde, della città, nei sorrisi candidi e acerbi, dei giovani ragazzi dall’aria spensierata.
Grazie all’intervento della Dea Trasformatrice
ho potuto amare tutto ciò.
La grazia e la compostezza di un popolo
spesso frainteso
La tragedia umana
che muta in commedia
Sotto questo cielo vulcanico
presidiato dagli Dei.
E guardo questi cornicioni sbrecciati
questi archi barocchi obesi e sfatti
e questi volti di giovani così acerbi
E mi sento fortunato – finalmente –
che mi si sia dischiuso il cuore – a tutto ciò
Grazie / alla Dea Trasformatrice:
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clicca sull’immagine per ingrandire:
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Congresso: dal pregiudizio alla cittadinanza – Società Italiana di Psichiatria (SIP). Il contributo delle neuroscienze delle scienze umane e delle politiche sociali alla salute mentale – Torino 16-21 ottobre 2000. E. Monzani, Vittoria Bianchini, Andrea Di Cesare, B. Serrati, M. Bastardi, A. Righi.
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Biografia “a distanza, su commissione” (leggermente “romanzata”), su script inviati quindicinalmente dal committente, via fax, e pubblicati a puntate sulla Testata “Benevento Giornale” tra il 2001 e il 2002, metodica per la prima volta applicata da Andrea Di Cesare.
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museo Regionale Psichiatria ex Ospedale Psichiatrico Provinciale Paolo Pini (Milano) Opere espressive riabilitative prodotte nell’Atelier di pittura (creatività espressività artistica) coordinato e condotto da Vittoria Bianchini dal 1981 al 2004 arte terapia arteterapia arte terapia arteterapia arte terapia arteterapia arte terapia arteterapia arteterapia arte terapia arteterapia arte terapia arteterapia arte terapia arteterapia