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L’Occhio e il Cervello riuniti nel Piacere di Vedere

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Guido Paolo Pajetta nasce a Monza nel 1898. Il padre, originario di Vittorio Veneto, è farmacista, ma proviene da una famiglia di artisti: il nonno Paolo e gli zii Pietro e Mariano sono stati pittori, importanti esponenti della pittura naturalistica veneta. Inizia a frequentare all'Accademia di Brera nel 1914, ma nel 1917 parte volontario fra gli Arditi. Deve però essere ricoverato in un ospedale a causa di una malattia polmonare. Alla fine della guerra, nel 1919 riprende a frequentare all'Accademia di Brera i corsi di Ambrogio Alciati. Fra i suoi compagni sono Soldati e Ghiringhelli, che aderiranno al primo astrattismo italiano ed i futuri chiaristi Del Bon, Lilloni, De Amicis. Nel 1928 è la sua prima partecipazione alla Biennale di Venezia, dove conosce Fontana e Massimo Cassani, quest'ultimo gli darà il sostegno principale nella sua milanese Galleria del Lauro. Il giovane Pajetta è dapprima influenzato da Sironi e dal clima di Novecento; segue una fase surreale verso la metà degli anni '30 e poi anche l'interesse per i Fauves francesi. La fine degli anni '30 lo vede vicino ai chiaristi, anche se con caratteri suoi personali. Nel 1930 e 1932 partecipa ancora alla Biennale veneziana. Nel 1931 partecipa alla I Quadriennale nazionale d'arte di Roma. (Wikipedia)

Le nature morte nella pittura di Guido Pajetta

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