memoria
Praga – quartiere ebraico
Quando vi è conoscenza, vi è memoria. Conoscenza e memoria sono un’unica e sola cosa.
Gustav Meyrink – Il Golem
La memoria è custode del tempo perché in essa è contenuto e trattenuto, e nella memoria il tempo implode perché non occorre per ricordare, dal momento che il rimembrare a volte ci restituisce, in un fotogramma, l’intero prisma di eventi, contemporaneamente. La memoria non è affatto la duplicazione di come gli eventi si sono svolti e non è la restituzione di come abbiamo vissuto i vari momenti della vita: è proprio un atto creativo.
Verlaine, ricordando un amore, diceva:” ricordo e ricordo le ore e gli incontri del migliore dei miei beni”. La memoria può essere un’inesorabile testimone. Esistono esseri umani che si scompaginano per non riuscire a tollerare ciò che la memoria riconsegna alla  loro coscienza. Come sempre il sole ci illumina e ci ustiona. In questo caso il sole è dentro noi. E’ la nostra stessa natura. Eppure anche la nostra interiorità può essere inafferrabile, paradossalmente, però, può essere osservata e descritta. Ed è di queste descrizioni che abbiamo bisogno. Esistono intrecci tra l’esercizio della memoria e la dimensione dell’essere in compagnia con altri, con altre storie, con altre vite reali o possibili, quando noi miriamo a rispondere alla condanna, alla solitudine involontaria come male intimo per noi. Sono intrecci inevitabilmente complicati. La solitudine volontaria, il soliloquio è o può essere un bene proprio perché nelle circostanze fortunate sembra una sorta di colloquio con noi stessi come “altri”.
Laura Tussi

Il lavoro di ricerca e di comunicazione dell’Amministrazione Comunale di Nova Milanese e della Città di Bolzano, sul tema della deportazione nazista.

…per non dimenticare

Un lungo percorso di decenni imperniato sui valori della Memoria ha portato l’Amministrazione Comunale di Nova Milanese (MI), attraverso il servizio della Biblioteca Civica Popolare, ad attuare un’attività di ricerca relativa alla deportazione nazista.
Dal 1996 questo lavoro di ricerca si è sviluppato, con vicendevole forma di collaborazione, con l’Archivio Storico della Città di Bolzano definendo un unico progetto di lavoro denominato Testimonianze dai Lager…

http://www.lageredeportazione.org/

Laura Tussi

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Leonardo Rocco Antonio Maria Sinisgalli, più semplicemente Leonardo Sinisgalli (Montemurro, 9 marzo 1908 – Roma, 31 gennaio 1981), è stato un poeta, saggista e critico d'arte italiano. È noto come Il poeta ingegnere o Il poeta delle due muse, per il fatto che in tutte le sue opere ha sempre fatto convivere cultura umanistica e cultura scientifica. Per la sua versatilità è stato definito "un Leonardo del Novecento" in quanto è stato narratore, pubblicista, art director, direttore di riviste, documentarista, autore radiofonico, disegnatore. (Wikipedia)

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Leonardo Sciascia (Racalmuto, 8 gennaio 1921 – Palermo, 20 novembre 1989) è stato uno scrittore, saggista, giornalista, politico, poeta, drammaturgo, critico d'arte e maestro di scuola elementare italiano. Spirito libero e anticonformista, lucidissimo e impietoso critico del nostro tempo, Sciascia è una delle grandi figure del Novecento italiano ed europeo. All'ansia di conoscere le contraddizioni della sua terra e dell'umanità, unì un senso di giustizia pessimistico e sempre deluso, ma che non rinuncia mai all'uso della ragione umana di matrice illuminista, per attuare questo suo progetto. All'influenza del relativismo conoscitivo di Luigi Pirandello si possono ricondurre invece l'umorismo e la difficoltà di pervenire a una conclusione che i suoi protagonisti incontrano: la realtà non sempre è osservabile in maniera obiettiva, e spesso è un insieme inestricabile di verità e menzogna. Dal 1979 al 1983 fu deputato del Partito Radicale. (Wikipedia)

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Leonardo Sciascia il caso MORO Un’opera di verità Recensione al libro “L’affaire Moro” [1] di Leonardo Sciascia Pubblicato nell’autunno del 1978, mentre ribollivano le polemiche sul caso Moro e altrettante suscitandone,…

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Vittorio Emiliani giornalista Ha cominciato la sua carriera nella carta stampata come redattore del settimanale vogherese "Il Cittadino" e come direttore di "Ateneo Pavese" giornale dell'Organismo Rappresentativo Universitario di Pavia, poi collaborando con le testate Comunità, Il Mondo di Mario Pannunzio e l'Espresso, per passare poi al Giorno come inviato e dal 1974 al Messaggero cui, dopo essere stato inviato e poi capo del servizio politico, è stato direttore responsabile dal 1981 al 1987. Successivamente è stato collaboratore del supplemento culturale del Sole 24 Ore ed editorialista del Messaggero, de Il Tempo, del Secolo XIX e de L'Unità. (Wikipedia)

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