Letteratura dagli Anni ’80 al 2000

 

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Samuel van Hoogstraten Feigned letter Rack with Self-Portrait and an English Almanac c. 1663 44.7 x 60.7 cm Oil on canvas Private collection

UN APPELLO A TUTTI VOI La cultura è un bene prezioso

UN APPELLO A TUTTI VOI La cultura è un bene prezioso "La cultura è un bene prezioso: preserviamolo dall'imbarbarimento e dalla mercificazione. il semplice atto del leggere non può che…

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Vincenzo Consolo (Sant'Agata di Militello, 18 febbraio 1933 – Milano, 21 gennaio 2012) è stato uno scrittore, giornalista e saggista italiano. È considerato uno tra i maggiori narratori italiani contemporanei. È un autore sui generis perché non scrive veri e propri romanzi, convinto com'è che "non si possono scrivere romanzi perché ingannano il lettore", ma predilige una narrazione orientata verso la poesia. (Wikipedia)

VINCENZO CONSOLO

VINCENZO CONSOLO Vincenzo Consolo nasce a S. Agata di Militello il 18 febbraio 1933. Da sempre impegnato in una ricerca della razionalità, che ci possa guidare all’interno del caos, Consolo…

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Ancora adolescente a Nocera incontra per la prima volta interlocutori in grado di renderlo consapevole del suo talento: sono il frate francescano Angelo Iovino, che gli trasmetterà la passione per i novellieri trecentisti, lo psichiatra Marco Levi Bianchini, amico di Sigmund Freud, Luigi Grosso, uno scultore anarchico confinato dal regime fascista a Nocera, e Pasquale Lamanna, raffinato uomo di lettere, che insegna al liceo di Castellammare. Al Centro di ricerca per la tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei dell'Università di Pavia sono conservati circa quattordici quaderni, che vanno dal 1937 al 1940, più un numero notevole di fogli sparsi, che testimoniano come per Rea scrivere è già diventato un bisogno vitale e persistente. Nel 1939, a diciassette anni, partecipa a un concorso letterario bandito dalla rivista «Omnibus», diretta da Leo Longanesi, con il racconto È nato: non vince il concorso, ma Longanesi lo elogia e lo invita a continuare a scrivere. Comincia a collaborare al settimanale salernitano «Il Popolo fascista» e a «Noi giovani», il quindicinale del GUF. Durante la guerra conosce Michele Prisco e Annamaria Perilli, che diventerà sua moglie. Nel 1944 si iscrive al PCI e diventa segretario della sezione di Nocera. Inizia a frequentare spesso Napoli e il gruppo di giovani intellettuali che darà vita alla rivista «Sud» e stringe amicizia con Luigi Compagnone, l'eterno “amico-nemico”. In una di queste incursioni napoletane conoscerà Francesco Flora, amico intimo di Benedetto Croce. Flora sarà il primo a credere veramente in lui come scrittore, e lo aiuterà a pubblicare sulla rivista «Mercurio», diretta da Alba de Céspedes, un racconto La figlia di Casimiro Clarus. Conclusa la guerra, l'attenzione di Rea si sposta su Milano, in cerca di agganci editoriali. Ritrova Luigi Grosso che gli procura l'ospitalità di Giacomo Manzù e la conoscenza di intellettuali come Montale, Quasimodo, Gadda, Rèpaci, Anceschi. L'incontro determinante sarà quello con Arnoldo Mondadori e suo figlio Alberto; con loro avvia una vivace quanto sofferta corrispondenza, che precede e accompagna le sue pubblicazioni con la grande casa editrice. Dopo l'esperienza milanese torna a Nocera, dove scrive, ma passa anche da un lavoro all'altro, sempre pressato da necessità economiche. Alla fine del 1947 Mondadori pubblica il libro di racconti Spaccanapoli, grande successo di critica, ma non di vendite: Rea continua a scrivere racconti, ma Mondadori aspetta da lui il romanzo. (Wikipedia)

DOMENICO REA

DOMENICO REA Domenico Rea nasce a Nocera-Inferiore nel 1921, e muore a Napoli nel 1994. Scrittore impegnato nel denunciare le ingiustizie, Rea è comunque rimasto estraneo alla militanza di qualsivoglia…

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Domenico Starnone la Napoli sofferente di Via Gemito

Domenico Starnone la Napoli sofferente di Via Gemito recensione apparsa sul quattordicinale Benevento diretto da Achille Biele  “Via Gemito”, vincitore del Premio Strega 2001, è romanzo schiettamente autobiografico. Spaccato di…

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Carlo Sgorlon (Cassacco, 26 luglio 1930 – Udine, 25 dicembre 2009) è stato uno scrittore italiano. I suoi romanzi hanno per tema specialmente la vita contadina friulana con i suoi miti, le sue leggende e la sua religiosità, il dramma delle guerre mondiali e delle foibe, le storie degli emigrati, le difficili convivenze delle varie etnie linguistiche; spesso proprio il passato e le radici rappresentano per Sgorlon gli unici elementi risananti del mondo. L'autore ha vinto oltre quaranta premi letterari, tra cui: Il Supercampiello (due volte), Lo Strega, Il Napoli, Il Flaiano, Il Nonino, L'Isola d'Elba, L'Hemingway, Il Latina, Il Fiuggi, Le Palme D'oro, Il Tascabile, Il Basilicata, Il Penne, Il Taranto, Il Vallombrosa, Il Casentino, L'Enna, Il Rapallo, il Rosone d'oro, il Regium Julii e lo Scanno. (Wikipedia)

CARLO SGORLON LO STAMBECCO BIANCO

CARLO SGORLON LO STAMBECCO BIANCO  La si potrebbe definire una fiaba moderna, che si confronta col tema ostico dell’integrazione araba in Occidente. Tema che Carlo Sgorlon affronta con animo laico…

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