Voci letterarie dal passato, una rassegna tra 1800 e 2000

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Hermann Hesse a "Monte Verità" ---------------------------- Hermann Hesse (Calw, 2 luglio 1877 – Montagnola, 9 agosto 1962) è stato uno scrittore, poeta, aforista, filosofo e pittore tedesco naturalizzato svizzero, insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1946. La sua produzione, in versi e in prosa, è vastissima e conta quindici raccolte di poesie e trentadue tra romanzi e raccolte di racconti. I suoi romanzi più famosi sono Peter Camenzind (1904), Gertrud (1910), Demian (1919), Siddhartha (1922), Il lupo della steppa (1927), Narciso e Boccadoro (1930) e Il giuoco delle perle di vetro (1943). I suoi lavori rispecchiano il suo interesse per l'esistenzialismo (in particolare Schopenhauer, Nietzsche e Heidegger), lo spiritualismo, il misticismo, non meno della filosofia orientale, specialmente indù e buddhista. Negli anni '60, ispirandosi alla sua critica al consumismo e al capitalismo americano, fu proprio negli Stati Uniti che Hesse divenne un autore di grido, dopo la sua morte, tra i giovani pacifisti e hippie, che rifiutavano la guerra del Vietnam e la materialità della società occidentale, ma anche il comunismo sovietico. Assieme a Thomas Mann e Stefan Zweig, Hesse è lo scrittore di lingua tedesca del XX secolo più letto nel mondo, tradotto in più di 60 lingue e con circa 150 milioni di copie vendute in tutto il mondo. (Wikipedia)

Anarchismo comunisti trasgressione stranezze a MONTE VERITA’

Anarchismo comunisti trasgressione stranezze a MONTE VERITA'   Il mondo delle utopie per l’emancipazione dell’umanita’ Nell’Europa centrale, o mitteleuropa, il turbinoso progresso scientifico, l’industrializzazione travolgente ed i relativi sommovimenti sociali…

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Scopri di più sull'articolo CAREL Čapek RUR Rossum’s Universal Robots sottouomini
Karel Čapek (pronuncia: [ˈkarɛl ˈtʃapɛk]; Malé Svatoňovice, 9 gennaio 1890 – Praga, 26 dicembre 1938) è stato un giornalista, scrittore e drammaturgo ceco. (...) Sempre nello stesso anno scrisse il suo lavoro più famoso, il dramma in tre atti R.U.R. (Rossumovi univerzální roboti). In quest'opera compare per la prima volta la parola robot (dal ceco robota, "lavoro duro, lavoro forzato"), che tanto successo ha avuto in seguito. Il termine fu inventato e suggerito all'autore dal fratello Josef. Va notato che i roboti di Čapek non sono in realtà robot nel senso poi attribuito al termine, ovvero automi meccanici, ma esseri "costruiti" producendo artificialmente le diverse parti del corpo e assemblandole insieme. In quest'opera l'autore focalizzò i pericoli dello scientismo e del razionalismo, immaginando una società basata sul lavoro dei robot semi-umani, mancanti solo dell'anima, che piano piano si ribellano e schiacciano gli uomini. L'opera è a lieto fine, in quanto gli stessi robot scoprono l'amore e i sentimenti. (Wikipedia)

CAREL Čapek RUR Rossum’s Universal Robots sottouomini

CAREL Čapek RUR Rossum's Universal Robots sottouomini “Sottouomini” – per dirla con Céline – sottoprodotti di un’umanità degradata dalle leggi del profitto, macchine prive di anima col compito di abbattere…

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Vincenzo Cardarelli, il cui vero nome era Nazareno Caldarelli, nacque a Corneto Tarquinia (Viterbo), attuale Tarquinia, dove suo padre (Antonio Romagnoli), d'origine marchigiana, gestiva il buffet della stazione ferroviaria e qui trascorse la sua infanzia e la sua adolescenza. Figlio illegittimo, ebbe un'infanzia travagliata, privata sin dall'inizio della presenza materna (Giovanna Caldarelli abbandonò la famiglia quando Vincenzo era piccolo), caratterizzata da una menomazione al braccio sinistro e dalla solitudine. Compì studi irregolari, formandosi prevalentemente da autodidatta. All'età di diciassette anni fuggì di casa e approdò a Roma dove, per vivere, fece i più svariati mestieri, fra i quali il correttore di bozze presso il quotidiano Avanti!. Sull'Avanti!, del quale divenne redattore, ebbe inizio, nel 1909, la sua carriera giornalistica. (Wikipedia)

VINCENZO CARDARELLI

VINCENZO CARDARELLI recensione apparsa sul quattordicinale Benevento diretto da Achille Biele Vincenzo Cardarelli (1887-1959) nasce a Corneto Tarquinia (Viterbo). Gli anni appena successivi alla morte del padre, lo vedono trasferirsi…

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Nacque a Salerno il 17 luglio del 1909. La sua infanzia e la sua adolescenza furono piuttosto travagliate. Fratello del pittore Alessandro Gatto, compì i primi studi al liceo classico Torquato Tasso della sua città natale, mostrandosi portato per le materie letterarie, in particolare l'italiano, e poco incline alla matematica. Al liceo scoprì la propria passione per la poesia e la letteratura. (Wikipedia)

ALFONSO GATTO

ALFONSO GATTO recensione apparsa sul quattordicinale Benevento diretto da Achille Biele Alfonso Gatto nasce a Salerno il 17 luglio 1909, da famiglia di tradizione marinaresca. Dopo aver frequentato il Liceo,…

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Dopo essersi laureato in giurisprudenza all'Università di Napoli nel 1947 e dopo aver soggiornato in Francia, Inghilterra e Stati Uniti, nel 1950 si è trasferito a Roma. Nel 1957 ha frequentato a Harvard l'International Seminar of Literature. Collabora alle pagine culturali del Corriere della Sera: Dal 1990 è condirettore della rivista letteraria Nuovi Argomenti. È autore di radiodrammi per la Rai. È stato anche co-sceneggiatore di molti film di Francesco Rosi, tra i quali Le mani sulla città (1963) e Uomini contro (1970) e ha collaborato con Lina Wertmüller alla sceneggiatura del film Ferdinando e Carolina. Nel 1961 vinse il Premio Strega per Ferito a morte. Nel settembre del 2001 ha ricevuto il Premio Campiello alla carriera e nel 2002 gli viene assegnato il Premio Chiara, sempre alla carriera. Nel 2005 vinse il Premio Viareggio per la raccolta L'estro quotidiano. Nel 2011 gli è stato assegnato il premio Alabarda d'oro alla carriera per la letteratura; nel 2012 il Premio Brancati. (Wikipedia)

RAFFAELE LA CAPRIA

RAFFAELE LA CAPRIA recensione apparsa sul quattordicinale Benevento diretto da Achille Biele Raffaele La Capria, scrittore schivo e raffinato, è nato a Napoli nel 1922, esordendo nel 1952 col romanzo…

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Scopri di più sull'articolo Homo Felix di Giuseppe Cassieri
Discendente di una famiglia di tradizioni marinare – suo nonno Andrea era nato a Patrasso, sull'onda di un progressivo spostamento verso Occidente dei Cassieri, originari della regione di Kayseri, l'antica Cesarea, nel cuore dell'Anatolia – frequenta le elementari a Rodi, poi studia al Collegio di Fermo e quindi al Convitto nazionale di Lucera. All'indomani dell'armistizio, nel settembre del 1943, parte per Napoli, dove si iscrive alla facoltà di Lettere e Filosofia appassionandosi ai corsi di Adolfo Omodeo. Ma a Napoli preferisce Firenze. Allievo di Eugenio Garin, nel 1947, a 21 anni, si laurea in Filosofia morale con una tesi su Giambattista Vico. Un'altra fonte lo vuole invece laureato in Storia e Filosofia con una tesi "da pomeriggio d'estate" su Jacopo Stellini. A Firenze incontra Giovanni Papini: la complessa personalità dell'intellettuale sulla via della cecità affascina il giovane Cassieri, che ne diviene il lettore pur rimanendo convintamente anti-papiniano. Papini è il primo a intuire il valore letterario di Cassieri, che a Firenze pubblica i primi racconti su Il nuovo Corriere, poi diretto da Romano Bilenchi. Nel 1950 si trasferisce a Roma, città che apprezza senza amare, ma punto d'arrivo ineludibile per i giovani intellettuali dell'epoca. Esordisce nel 1952 con il romanzo di protesta Aria cupa, per il quale fu sottoposto a processo. Collabora con diversi giornali. Sposa Mariella Tedeschi, incontrata nella redazione de Il giornale della sera diretto da Virgilio Lilli. Oltre che moglie, Mariella sarà la sua collaboratrice già nella prima edizione dell'antologia La Ronda 1919-1923 (Landi, Firenze 1955), con prefazione di Emilio Cecchi. Viaggia spesso all'estero: dalla Grecia ai Paesi Bassi, dalla Cecoslovacchia alla Germania, dalla Spagna del morente franchismo alla Jugoslavia titina, alla Scandinavia, a Israele, alla Turchia, alla Polonia, all'America latina. A metà degli anni sessanta compie un lungo viaggio negli Stati Uniti, punteggiato da incontri e conferenze, da cui ricava suggestioni contrastanti. Dai primi anni 60 trascorre periodi sempre più lunghi nel Golfo di Gaeta, dove ambienta uno dei romanzi di maggiore successo, Le trombe (Bompiani, 1965). Muore a Roma all'età di 82 anni. (Wikipedia)

Homo Felix di Giuseppe Cassieri

Homo Felix di Giuseppe Cassieri Marsilio, 2002 recensione apparsa sul quattordicinale Benevento diretto da Achille Biele Giuseppe Cassieri vive a Gaeta, sua seconda patria, essendo egli nato a Rodi Garganico.…

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Scopri di più sull'articolo FEDERICO DE ROBERTO
Il suo esordio letterario avvenne con il saggio Giosuè Carducci e Mario Rapisardi. Polemica, pubblicato a Catania dall'editore Giannotta nel 1881. Fu presto conosciuto negli ambienti intellettuali per la sua attività di consulente editoriale, critico e giornalista sulle pagine di due settimanali che uscivano a Catania e a Roma: il Don Chisciotte e il Fanfulla della domenica. Del primo fu anche direttore dal 1881 al 1882; sul secondo scrisse dal 1882 al 1883 sotto lo pseudonimo di Hamlet. Per l'Editore Giannotta fondò la collana di narrativa dei "Semprevivi" ed ebbe modo di conoscere Capuana e Verga con i quali strinse una salda amicizia. Nel 1883 raccolse in un volume dal titolo Arabeschi, tutti i suoi scritti di arte e letteratura e nel 1884 avviò la collaborazione, utilizzando il suo vero nome, con il Fanfulla della domenica, e tale collaborazione durò fino al 1900. Un momento importante per la formazione dello scrittore fu l'incontro, durante un soggiorno in Sicilia, con Paul Bourget (1852-1935), in quei tempi molto noto per i suoi studi psicologici e per i romanzi, nei quali analizzava minuziosamente le coscienze tentando di giungere ad una "anatomia morale". (Wikipedia)

FEDERICO DE ROBERTO

FEDERICO DE ROBERTO recensione apparsa sul quattordicinale Benevento diretto da Achille Biele Federico De Roberto, di nobile famiglia catanese, è nato a Napoli nel 1861. Tralasciati gli studi scientifici, si…

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Scopri di più sull'articolo GIUSEPPE MAROTTA Napoli e Milano nella letteratura del dopoguerra
Nel 1925 si trasferisce a Milano per intraprendere la carriera di giornalista. I primi tempi non sono certamente facili, visto che è costretto a dormire sulle panchine del parco, prima di entrare alla Arnoldo Mondadori Editore e poi alla Rizzoli come redattore. La sua rubrica fissa pubblicata sul giornale Film viene notata da Aldo Borelli, che gli spalanca le porte del Corriere della Sera. Negli stessi anni è inoltre a capo dell'ufficio stampa della Germania Film, ente per la promozione del cinema tedesco in Italia. La collaborazione con il Corriere della Sera, interrotta nel 1943, riprende due anni dopo e si rivela proficua per la carriera di Marotta, che contemporaneamente compone sceneggiature cinematografiche e teatrali. (Wikipedia)

GIUSEPPE MAROTTA Napoli e Milano nella letteratura del dopoguerra

GIUSEPPE MAROTTA recensione apparsa sul quattordicinale Benevento diretto da Achille Biele Giuseppe Marotta nasce a Napoli nel 1902 e vi muore nel 1963. Autore prolifico, ha totalizzato tre romanzi e…

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Scopri di più sull'articolo SALVATORE DI GIACOMO
Fino al 1903 Di Giacomo aveva goduto di notevole popolarità e pressoché unanimi consensi, ma la sua produzione continuava ad essere segnata dall'etichetta di "poesia dialettale". Uno studio di Benedetto Croce, apparso quell'anno su La Critica, giovò alla reputazione dell'artista presso i critici e cercò di dissolvere un equivoco frequente. Secondo Croce un autore è innanzitutto poeta, e Di Giacomo aveva dimostrato di eccellere scrivendo in versi. Si era impadronito della poesia tout court, per cui la lingua in cui l'aveva espressa era un aspetto secondario. Francesco Gaeta, citando lo scritto crociano, ne enucleava efficacemente le linee essenziali: «Salvatore Di Giacomo è, sic et simpliciter, un poeta. Quanto all'aggettivo "grande", esso traspariva dall'intero contesto dello studio». (Wikipedia)

SALVATORE DI GIACOMO

SALVATORE DI GIACOMO Nato il 12 marzo 1860 a Napoli, Salvatore Di Giacomo fu avviato dai genitori agli studi scientifici, e per un certo periodo frequentò la Facoltà di Medicina.…

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