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Dalla natía Rionero in Vulture (in provincia di Potenza), Gianna Schelotto si trasferì in età adolescenziale a Genova. Studiosa del comportamento umano, ha pubblicato su questo argomento diversi libri. Collabora a quotidiani e riviste, fra cui Il Corriere della Sera e "Donna Moderna". È stata autrice - assieme all'attrice Paola Pitagora - di un testo per il teatro, La foresta d'argento, messo in scena al Piccolo Teatro di Milano. Fra i fondatori del circolo culturale genovese I Buonavoglia, Schelotto partecipa a trasmissioni televisive e radiofoniche dedicate a temi concernenti la sua attività di terapeuta. (Wikipedia)

GIANNA SCHELOTTO UOMINI ALTROVE la crisi d’età

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“Altrove” rispetto a chi, a cosa? Essere altrove come condizione di non essere nella relazione. Nel presente. Nel qui e ora. Quelli descritti da Gianna Schelotto, sono uomini proiettati in una dimensione inautentica del loro Essere, in piena crisi d’età. O in avanti, troppo avanti rispetto a un presente che fuggono in sovraeccitata rincorsa di una meta sognata, o intrappolati in un passato aggrovigliato. Uomini che non hanno un presente, perché lo fuggono, e il presente, il più delle volte, ha le sembianze di una moglie senza più attrattive, di una prole che succhia troppe energie e fa sentire vecchi. Così, questi uomini proiettati altrove, svicolano, cercano scappatoie da un tran tran di coppia che li ha esauriti, appiattiti. Alle loro spalle, ci sono donne offese, o semplicemente allibite, di fronte alle regressioni giovanilistiche di mariti che stentano a riconoscere. Il ritratto dell’uomo odierno che ne scaturisce, è di un uomo disorientato, alle prese con la paura della morte, dell’invecchiamento, forse un tempo paure più femminili, insieme a quello di mogli che spesso sanno trovare soluzioni creative, inaspettate, che sanno gettarsi alle spalle l’offesa, e tirare avanti brillantemente. La casistica clinica del libro è resa in una serie di racconti dall’approccio prettamente narrativo, storie di vite comuni, di donne e uomini così comuni da sembrare i vicini della porta accanto. Il merito del libro sta proprio in questo antieroismo dei suoi personaggi, esseri umani, metropolitani, alle prese con i demoni dell’insoddisfazione, della competizione, della gelosia, della paura d’invecchiare e di non piacere più, paure così comuni da potervisi ritrovare un po’ tutti, chi più, chi meno. Siamo tutti un po’ altrove. 
 ©, 2010
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